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Visualizzazione dei post da settembre, 2019

PSICOLOGIA

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LA NEVROSI La nevrosi indica l’atteggiamento opposto alla perversione. Il nevrotico non soddisfa i suoi desideri pulsionali, li rimuove, e li esprime quindi in forma mascherata, attraverso i sintomi. Sia la perversione sia la nevrosi costituiscono delle difese contro l’angoscia di castrazione, sebbene conducono a comportamenti diversi. Il processo di crescita si realizza anche attraverso l’educazione e la relazione con gli adulti che veicolano norme e valori sociali.

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LE FASI DELLA SESSUALITà  L’energia lipidica, è l’energia psichica legata alle pulsioni sessuali. Nella fase orale la zona erogena è principalmente la bocca, e le attività che provocano piacere sono relative alla suzione; nella fase anale la libido si concentra nelle zone intorno all’ano e trova soddisfazione nelle attività di espellere e trattenere; infine la fase fallica è la ricerca del piacere che avviene con le prime attività di manipolazione dei genitali. È in questa fase che si sviluppa il complesso edipico, l’attrazione da parte del bambino o della bambina per il genitore di sesso opposto. Successivamente i bambini attraversano un periodo di latenza in cui le vicende psicologiche infantili vengono rimosse. Con la pubertà assistiamo a una riorganizzazione della sessualità verso lo sviluppo della genitalitá adulta, ovvero di una sessualità soddisfatta attraverso la relazione.

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IL BAMBINO E LA SESSUALITà Nei tre saggi sulla teoria sessuale Freud espone la sua concezione della sessualità infantile e dello sviluppo individuale. Tale concezione suscitò scandalo perché ilipotizzava la presenza nel bambino di un’energia di tipo sessuale fin dalla nascita. La sessualità infantile non coincide con la genitalitá, piuttosto si tratta di una ricerca del piacere che coinvolge diverse parti del corpo ed è collegata ai principali bisogni fisiologici dell’individuo.

PEDAGOGIA

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GLI SCOLOPI Gli scolopi si segnalarono sia nell’ambito dell’educazione collegiale sia nell’istruzione popolare. Sulla scia delle pressioni sociali si aprirono all’insegnamento dei ceti più alti: a Roma nel 1360 fu istituito il collegio Nazareno. Il collegio originariamente accoglieva 12 alunni. Presto apertosi gli allievi a pagamento, nel XVIII secolo il collegio Nazzareno divenne simile ai seminari nobilium dei gesuiti, con insegnamenti quali scherma, ballo, equitazione, disegno.

PEDAGOGIA

ALTRE RATIONES Le direttive indicate dalla ratio studiorum furono talmente efficaci da divenire il modello per gli altri ordini. Questi ultimi si diversificarono per la scelta dei destinatari. In ordine di tempo i più vicini ai gesuiti furono i somaschi, fondati con l’iniziale scopo di provvedere all’istruzione di bambini orfani e poveri. Il fondatore, Girolamo Miani avviò varie iniziative assistenziali ed educative che puntavano, sul rafforzamento del fisico per sottrarre i bambini alle malattie, sull’acquisizione di un mestiere utile per mantenersi in età adulta e su una disciplina definita ‘clemente’.

SOCIOLOGIA

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LA RELAZIONE Quando però l’interazione si ripete o si prolunga nel tempo, essa comincia allora a produrre un certo contenuto stabile e tra gli individui coinvolti si forma una specie di legame, una relazione tale per cui il comportamento dell’uno tiene fin dal principio conto del comportamento atteso dall’altro, strutturandosi di conseguenza. Il nostro modo di comportarci non è più libero e casuale, ma sottostà a delle attese. Seguendo l’esempio di Marx Weber definiamo il rapporto tra due o più individui che orientano reciprocamente le loro azioni e relazioni sociali. Attraverso le interazioni le relazioni sociali si formano, si riproducono e mutano nel tempo.

SOCIOLOGIA

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L'INTERAZIONE Posto che l’azione sociale è quel comportamento umano che avviene in riferimento reale o presunto ad altri individui, è naturale che essa sia di norma l’origine di un’interazione, cioè di un sistema di azioni e reazioni reciproche tra due o più individui. L’intera società è fatta di interazioni tra individui, gruppi, organizzazioni. L’interazione può essere talmente fugace da divenire impercettibile.

SOCIOLOGIA

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AZIONE E OMISSIONE Marx Weber definiva agire sociale l’insieme dei comportamenti dell’uomo che si riferiscono ad altre persone e azione sociale ogni singolo comportamento. È importante tener presente che un’azione sociale non è solo un ‘fare’, un’iniziativa attiva: anche il ‘tralasciare’, cioè omettere di fare qualcosa, costituisce un’azione sociale. I modi in cui il nostro comportamento può avere rilevanza sociale sono infiniti e spesso impensati.

SOCIOLOGIA

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LA VITA SOCIALE DEGLI INDIVIDUI Abbiamo descritto di cosa si occupa la sociologia. Abbiamo visto come il suo problema centrale sia quello di comprendere i motivi e i meccanismi che spingono gli individui a sottostare a molteplici vincoli. L’individuo e la società sono i due termini del problema. Ai sociologi interessa indagare l’individuo, ma non l’individuo sotto ogni suo aspetto, solo quanto riguarda direttamente il suo rapporto con le altre persone.

PEDAGOGIA

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I TRE CORSI DELLA RATIO STUDIORUM La Ratio studiorum prevedeva norme comuni per i professori e norme specifiche, a seconda della materia di insegnamento. Essa prevedeva tre corsi successivi, umanistico, filosofico e teologico. Il corso umanistico, iniziava tra i 10 e i 12 anni, era il primo e si articolava in tre anni di grammatica, uno di umanità e uno di retorica. Il primo triennio era di grammatica perché lo studio si incentrava intorno all’apprendimento della grammatica latina e greca. Il quarto anno, detto di umanità, il quinto, detto di retorica, erano finalizzati all’apprendimento dei modelli classici di eloquenza, sintetizzati in quello di cicerone.

PEDAGOGIA

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UN MODELLO DI RIFERIMENTO, LA RATIO STUDIORUM A Messina si interrogarono su quale programma scolastico fosse migliore e avviarono una serie di sperimentazioni. Fu così che nel 1599, finalmente i gesuiti giunsero a codificare nella Ratio atque institutio studiorum il loro modello definitivo di studi. Potremmo paragonare questo codice a una legge scolastica, che disciplinava le centinaia di collegi gesuiti, dotandolo di un piano di studi di regole identiche. La ratio studiorum era un’ampio documento, articolato in 30 capitoli, che definiva meticolosamente le regole che dovevano seguire superiori, i professori e gli alunni, nonché gli orari, i programmi e la didattica.

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IL CONCILIO DI TRENTO Il timore che le dottrine conciliariste prendessero il sopravvento indussero il papato a temporeggiare. Fu così che nel 1545 fu convocato il consiglio di Trento, la spaccatura interna la cristianità si era ormai consumata. Il concilio si concluse con l’approvazione di una serie di decreti dogmatici disciplinari, che riaffermarono la verità della fede cattolica, ristabilendo la salvezza della dottrina. Il concilio di Trento affermò che la sola fede non salva l’essere umano, ma occorrono anche le opere. La Chiesa infatti hai il dovere di insegnare e avviare al bene di tutti gli esseri umani. Di qui le grandi azioni educative esercitato dalla Chiesa postridentina, con l’apertura di seminari per la formazione del clero.

PEDAGOGIA

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UNA SOCIETà PROFONDAMENTE RELIGIOSA Per molto tempo si è pensato che tra umanesimo e Rinascimento si fosse affermata una cultura laica. La realtà però è molto più sfumata. Le incertezze e le inquietudini degli intellettuali non erano penetrate nel popolo, particolarmente nelle campagne, con una devozione semplice. Nella prima metà del cinquecento l’Europa fu percorsa da numerosi fermenti che miravano a moralizzare la cristianità. Il movimento di riforma interna alla Chiesa, la riforma cattolica, inizia ben prima della scisma di Lutero.

PSICOLOGIA

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UN TESTO EMBLEMATICO Il testo che permette a Freud di farsi conoscere al grande pubblico è l’interpretazione dei sogni. Il libro preannunciava un nuovo modo di vivere la nostra umanità, non sottoposto a giudizi moralistici. Dalle sue pagine traspaiono le nuove tendenze: la separazione fisica dell’individuo dal suo tempo e spazio, la formazione esplosiva della sessualità… Questa nuova modalità, avrebbe radicalmente trasformato la tradizione liberale del XIX secolo.

PSICOLOGIA

LA PSICOANALISI COME CONCEZIONE ANTROPOLOGICA La teoria psicoanalitica è un modello complesso nel quale ritroviamo diverse proprietà. Con il termine psicoanalisi si indica: un procedimento per l’indagine dei processi mentali, un metodo terapeutico per la cura delle nevrosi, una disciplina scientifica. La psicoanalisi costituisce quindi un modello teorico che propone una visione dell’uomo specifica e articolata, una concezione antropologica nella quale vengono sviluppati i temi quali l’origine dell’io, il rapporto tra individuo, società e cultura.

PSICOLOGIA

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DUE PROCESSI, DUE PRINCIPI Freud distingue nella vita psichica tra processo primario e processo secondario. Il processo primario riguarda l’attività psichica dominata dall’inconscio, sostanzialmente tendente alla soddisfazione immediata dei desideri. Nel processo secondario l’attività psichica dell’io inibisce le spinte istintuali e la dilaziona la soddisfazione del desiderio. A fondamento del processo primario e del processo secondario della vita psichica stanno dunque il principio di piacere e il principio di realtà. Lo psichiatra austriaco Bruno Bettelheim nel suo libro interpreterà la fiaba dei tre porcellini proprio come la trasposizione del conflitto tra principio di piacere e principio di realtà. I due porcellini che obbediscono al principio di piacere costruiscono velocemente la loro casa, ma essa verrà distrutta senza fatica dal lupo cattivo. Il terzo porcellino, obbedendo al principio di realtà, anziché divertirsi, si dedica alla costruzione della casetta in muratura che gl

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IL VALORE DELLA TEORIA FREUDIANA Nel corso del novecento la teoria psicoanalitica di Sigmund Freud è stata messa in discussione. Oggi la psicoanalisi non occupa più il posto di rilievo che la vista protagonista per molti decenni. Tuttavia dobbiamo riconoscerle il merito di aver modificato il modo in cui gli uomini e le donne comuni interpretano se stessi e gli altri. Secondo lo storico essa rappresenta la prima grande teoria e pratica della vita personale e si è sviluppata in un contesto storico che ne ha favorito lo sviluppo.