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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

SOCIOLOGIA: DOMANDE PAG 246

1)L'espressione " meccanismi di socializzazione" indicano le diverse modalità in parte contenute nel nostro patrimonio genetico come tendenze e predisposizioni e in parte presenti nel mondo sociale come forme d'interazione e di adattamento all'ambiente. 2)1 meccanismi biologici che sono alla base della socializzazione sono le predisposizioni innate ad apprendere. 31 soli meccanismi biologici non sono sufficienti a spiegare la socializzazione perchè essi isolatamente non possono spiegare i passaggi fondamentali della socializzazione. Un esempio di un meccanismo culturale di socializzazione è quando gratifico con un dolcetto un bambino goloso ogni volta che egli mette in ordine i suoi giochi e lo punisce ogni volta che non lo fa, posso fargli capire in questo modo la regola che è necessario tenere in ordine le proprie cose. L'imitazione è il meccanismo con cui il bambino tende a riprodurre certi comportamenti o certi atteggiamenti di persone per lui

SOCIOLOGIA: DOMANDE

1. Il processo di deindividualizzazione messo in luce dell'esperimento di Zimbardo, favorito come il fatto di indossare una divisa, di non essere chiamati per nome, di essere riconosciuti unicamente per il ruolo rivestito, dimostra come la consapevolezza del sé vada a diminuire, così come il senso di responsabilità, portando a un sopravvento dei centri emozionali nel cervello, i quali lasciano il controllo a impulsi libidici e aggressivi. Tali impulsi si traducono nel processo di deumanizzazione, corrispondente alla mancata considerazione di una certa categoria di soggetti come appartenenti alla sfera umana. Nei loro confronti viene perpetrata qualsiasi tipo di violenza, in quanto ritenuti non meritevoli degli stessi diritti degli esseri umani. La conseguenza della deumanizzazione è la campagna denigratoria, l'esclusione morale e, nei casi più drastici lo sterminio di una certa popolazione. 2. Secondo il sociologo Baumann, la Shoah non è la conseguenza di comportamenti psi

PSICOLOGIA: DOMANDE

1. Gli esperimenti svolti dallo psicologo statunitense Solomon Asch inerenti al conformismo, ossia la tendenza dell'essere umano di uniformarsi all'opinione di un gruppo, dimostrano come l'influenza sociale abbia un ruolo di estrema importanza: gli esperimenti svolti da Asch su campioni di otto partecipanti, dimostrano come le persone siano estremamente sensibile alle influenze sociali, infatti esse possono addirittura portarci a dubitare della realtà vista e percepita, se le altre persone intorno a noi sostengono opinioni diverse. 2. I fattori principali che incidono sul grado di conformità di un gruppo sono i seguenti: La dimensione del gruppo: il massimo della conformità è raggiunto nel momento in cui un gruppo è composto da almeno tre persone; L’interazione futura: la conformità sarà maggiore quanto più il soggetto riterrà che i rapporti con il gruppo avranno effetti sul suo futuro; L'ambiguità dello stimolo: nel momento in cui ci si trova di fronte ad un giudi

PSICOLOGIA: DOMANDE PAG. 183, 192 E 196

una delle più frequenti motivazioni che possono portare al crollo del gruppo familiare, nella società moderna, sono la mancata capacità di essere genitori e partner allo stesso momento. il mediatore familiare è una figura che andò a svilupparsi a partire dagli anni ottanta, il cui compito è prevenire il possibile conflitti e risentimenti all'interno della famiglia, essendo una figura esterna ed imparziale; le reti sociali informali sono invece dei gruppi che offrono sostegno familiare in modo informale. secondo la teoria costruttivista, il confitto può rivelarsi utile per risolvere fraintendimenti, ma nn deve sfociare nel maltrattamento o nell'abuso: in quel caso la psiche dell'individuo che la subisce potrebbe venire fortemente danneggiata. le variabili di famiglia che vengono prese in considerazione sono le famiglie bilanciare, le famiglie che si collocano a un estremo delle due dimensioni, le famiglie poco organizzate, le famiglie intermedie e le famiglie gravem

PSICOLOGIA: DOMANDE PAG 179 E 182

1. La famiglia nucleare ha smesso di essere l'unico modello di famiglia possibile quando nella società sebbero mutamenti economici, demografici, culturali e sociali. 2. La dimensione individuale e la dimensione collettiva coesistono all'interno di un gruppo familiare attraverso la collaborazione e l'aiuto reciproco. 3. la famiglia patriarcale e quella mononucleare si distinguono dalla maggiore flessibilità nello sviluppo della seconda rispetto alla prima, che si sviluppa su di un piano orizzontale e non gerarchico. 182) 1. tali momenti vengono detti momenti normativi, in quanti ritenuti normali e necessari. 2. e principali tappe del ciclo evolutivo familiare sono la costruzione di un'identità di coppia; poi la nascita delle responsabilità di parentela con la nascita dei figli; la crescita di quest'ultimi; l'invecchiamento; la morte. 3. in passato, il matrimonio era concepito come un atto formale di sostegno familiare, che andava ad intersecarsi c

PSICOLOGIA: VERIFICA + DOMANDE A FINE CAPITOLO

1 1 Il motto del filosofo tedesco Kant sapere aude significa "osa sapere", ovvero "abbi il coraggio di sapere, di farti una cultura". 2 L'opera di Kant sull'Illuminismo si intitola risposta alla domanda: che cos'è I'lluminismo? 3 Nella seconda metà del '700 il dibattito sull'istruzione cominciò ad acquisire valenza scientifica. 4 Il giurista italiano Filangieri riteneva che per fondare un sistema scolastico adeguato fosse necessario istituire scuole pubbliche, gratuite, e uguali per tutti, ricchi e poveri. 5 La diffusione degli ideali illuministici ebbe come effetto nel campo dell'istruzione l'istituzione dell'obbligo scolastico per tutti bambini. 2 Educazione "fisica": È l'educazione che l'uomo ha in comune con gli animali, ossia l' ammaestramento. Educazione "pratico-morale": È educazione che riguarda la cultura e che insegna all'uomo a vivere con un ente libero. Tribunale dell

PEDEGOGIA: VERIFICA AFINE CAPITOLO

1 1 L'opera pedagogica più importante di Rousseau è l'Emilio, pubblicato nel 1762. 2 Secondo Rousseau, lo stato di natura è una condizione originaria puramente ipotetica. 3 Nella concezione di Rousseau, l'uomo è naturalmente è buono. 4 Rousseau afferma che lo sviluppo dell'uomo segue un ritmo fisiologico, che deve essere rispettato. 5 Il fine dell'educazione, è secondo Rousseau, quello di preparare i giovani a occupare il ruolo che compete loro nella società, in relazione alla loro futura professione. 2 Età dell'utile: Il periodo dell'esistenza umana connotato dal passaggio dall'apprendimento attraverso i sensi all'apprendimento intellettuale vere proprio. Teorie sensistiche: Teorie secondo cui tra la nascita ei due anni il bambino vive uno stato di sensibilità indifferenziata. Educazione indiretta (o negativa): Tipologia di educazione che non si basa sull'imposizione di un modello al quale un allievo deve aderire, bensi si tra

ANTROPOLOGIA: LA DISCENDENZA

Dal punto di vista antropologico, la discendenza può essere definita come l’insieme dei legami, socialmente riconosciuti, tra un individuo e i suoi antenati. Presso numerose società odierne e del passato ci si è basati sul principio della discendenza per costituire i gruppi sociali fondamentali, detti appunto gruppi di discendenza (clan, lignaggi). La discendenza regola l’accesso degli individui alle risorse, la trasmissione di beni, diritti e doveri da una generazione all’altra: il nome, la residenza, il rango, l’appartenenza etnica possono esservi connessi. La discendenza non va intesa nel suo aspetto biologico: tutte le società umane operano scelte e manipolazioni dei legami biologici, dando vita a legami di tipo sociale. La discendenza unilineare è quella in cui sono considerati parenti quanti discendono da un determinato antenato in linea esclusivamente maschile ( d. patrilineare o agnatizia o agnatica) o femminile ( d. matrilineare o uterina). Ciò porta a distinguere tra il prin

ATROPOLOGIA: PARENTELA E RELIGIONE

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Un altro aspetto importante della parentela e la sfera della religione. I bambini che nascono dal matrimonio, e anche al di fuori del matrimonio, sono sottoposti a rituali religiosi che ne dichiarano l’appartenenza a una comunità dei fedeli oltre che è un determinato gruppo sociale. Ci sono società di esempio dove i discendenti maschi possono celebrare riti in ricorda gli antenati. Presso questi popoli diventa quindi importante avere discendenti maschi che possano far fronte a questo comandamento religiosa. Tra numero di gruppi che vivono in Madagascar ce l’usanza di interrogare di tanto in tanto gli antenati defunti sulle decisioni da prendere di fronte a problemi che interessano a tutti ho gran parte dei loro discendenti. La parentela non è solo l’insieme dei consanguinei e degli affini di un individuo, ma è un complesso di relazioni e di rappresentazioni che coinvolgono parecchi altri aspetti della vita sociale.

ANTROPOLOGIA: LE IDEE SULLA PARENTELA

Tutte le culture hanno un’idea dei legami che intercorrono tra un genitore e i suoi figli o tra i figli di una coppia, ma queste idee variano perché implicano differenti concezioni riguardanti il concepimento. Per esempio vi sono società dove i bambini sono considerati reincarnazioni degli spiriti dei defunti delle famiglie delle donne, i quali penetrano nel ventre materno senza che il padre abbia un qualche ruolo. In altre culture i bambini sono spiriti dei luoghi che si introducono nell’utero della donna laddove questa ha avuto dei rapporti sessuali.

ANTROPOLOGIA: LE RELAZIONI DI CONSANGUINEITA' E AFFINITA'

La parentela potrebbe essere definita come l’insieme delle relazioni che legano degli individui tra loro, o sulla base della discendenza comune oppure per via matrimoniale. La discendenza comune è definita consanguineità: come una sorella e un fratello. Due individui sono considerati parenti quando entrano in relazione dopo un matrimonio. Essi sono parenti affini. Una moglie e un marito sono considerati i parenti per il fatto di essere sposati. Così anche i loro rispettivi fratelli e sorelle diventano parenti gli uni agli altri. Le relazioni di consanguineità e di affinità sono alla base di diritti e doveri regolamentati da norme e codici.

ANTROPOLOGIA: NOZIONI PRELIMINARI A PROPOSITO DELLA PARENTELA

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La cosiddetta parentela consiste in un insieme di relazioni tra individui e gruppi, relazioni che hanno una base tanto biologica quanto culturale. L'importanza di queste relazioni nella vita delle società umane è fondamentale. In antropologia lo studio delle relazioni di parentela non può mai essere separato da quello di altri ambiti della vita sociale e culturale: politico, economico, religioso ecc. Tuttavia cominceremo con alcune nozioni di base che ricorrono in tutti gli studi antropologici sulla parentela; vedremo anche come, nelle diverse società, gli individui chiamano quelli che comunemente vengono considerati «parenti»; cercheremo inoltre di comprendere quali siano le implicazioni, tanto pratiche quanto simboliche, del 'funzionamento' della parentela nelle società umane.

SOCIOLOGIA: DIFFERENZA TRA IDENTITA' SOCIALE E IDENTITA' PERSONALE

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Identità personale e identità sociale interagiscono tra loro: possiamo immaginarci il nostro Sé come una struttura, una rappresentazione mentale in cui le informazioni individuali concorrono alla formazione della nostra rappresentazione, mentre le informazioni di carattere sociale e culturale ne costituiscono gli aspetti più esterni. Ma esiste anche una rappresentazione di noi stessi che proponiamo, o meglio recitiamo agli altri, come una rappresentazione teatrale. Tale concetto fu proposto originariamente dal sociologo canadese Erving Goffman. Goffmann parlava di una molteplicità del sé: l’individuo riesce a gestire e a cambiare una pluralità di self multipli e fluttuanti in quanto prodotti non da una qualche attività psichica, ma dagli eventi e dagli scenari sociali nei quali agisce. Sia online che offline possiamo immaginare due estremi di un continuum lungo il quale l’individuo sente la propria identità: ad un estremo il sentimento di identità è fortemente influenzato dal

SOCIOLOGIA: MECCANISMI BIOLOGICI

La socializzazione è il frutto del rapporto tra l’individuo e la società; alla base di questo rapporto ci sono dei meccanismi bio-psico-sociali. Durante questo processo entrano in gioco diversi tipi di apprendimento: 1. cognitivo, per cui si lavora sulle rappresentazioni sociali delle situazioni; 2. Sociale per: - imitazione: si ha quando occorre apprendere in breve tempo e senza errori abilità complesse; - Tradizione: si imparano quei contenuti che vengono trasmessi intenzionalmente e formalmente; - Identificazione: un individuo si sente talmente legato a un altro da assorbirne inavvertitamente valori e convinzioni; - Vicario: un individuo riceve un rinforzo dal successo che ha avuto la persona che viene presa come modello, in cui si è identificata; - Insight: per intuizione, i dati di una determinata situazione vengono letti in un’ottica diversa; - Imprinting; 3. Condizionamento; - Classico (per esempio se una persona fa un incidente scontrandosi con una mac

SOCIOLOGIA: MECCANISMI DELLA SOCIALIZZAZIONE

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La socializzazione è il frutto del rapporto tra l’individuo e la società; alla base di questo rapporto ci sono dei meccanismi bio-psico-sociali. Durante questo processo entrano in gioco diversi tipi di apprendimento: 1. cognitivo, per cui si lavora sulle rappresentazioni sociali delle situazioni; 2. Sociale per: - imitazione: si ha quando occorre apprendere in breve tempo e senza errori abilità complesse; - Tradizione: si imparano quei contenuti che vengono trasmessi intenzionalmente e formalmente; - Identificazione: un individuo si sente talmente legato a un altro da assorbirne inavvertitamente valori e convinzioni; - Vicario: un individuo riceve un rinforzo dal successo che ha avuto la persona che viene presa come modello, in cui si è identificata; - Insight: per intuizione, i dati di una determinata situazione vengono letti in un’ottica diversa; - Imprinting; 3. Condizionamento; - Classico (per esempio se una persona fa un incidente scontrandosi con una mac

SOCIOLOGIA: LA SOCIALIZZAZIONE

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La socializzazione è quel processo di trasmissione di informazioni attraverso pratiche e istituzioni capaci di trasmettere alle nuove generazioni il patrimonio culturale accumulato fino a quel momento grazie a due particolarità: Ogni società ha una vita più lunga rispetto agli individui che la compongono Il patrimonio culturale comprende l'insieme di competenze sociali di base e competenze specialistiche che diversificheranno la società. Si ha per questo motivo una “socializzazione primaria” che assicura il primo obiettivo; e una “socializzazione secondaria” che si occupa del secondo. Il primo stadio riguarda i primi anni di vita di un bambino, fino circa l'inizio delle scuole primarie. Segue poi la fase successiva che dall'inizio della scuola si protrae per tutto l'arco della vita. Il patrimonio culturale di generazione in generazione viene modificato, in quanto la società continua a modificarsi di fronte a nuovi fattori. Per questo una parte del patrimonio (

SOCIOLOGIA: LA RIPRODUZIONE DI UNA CULTURA

Per inserirsi in una società, ogni individuo deve dunque apprendere le regole della collettività. Essa ha bisogno che le proprie norme e la propria struttura, le usanze e le credenze condivise siano apprese e assimilati dei nuovi arrivati. In caso contrario si produrrebbe una situazione insostenibile, in cui alcune persone (i nuovi arrivati) seguirebbero norme e modelli di comportamento diversi da quelli della maggioranza, dando luogo a conflitti sociali difficili da gestire.

SOCIOLOGIA: L'INSERIMENTO NELLA SOCITA'

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Il mondo con cui ogni essere umano viene a contatto fin dai primi momenti della propria esistenza non presenta solo determinate caratteristiche fisiche, ma soprattutto caratteristiche del tipo sociale, poiché è un mondo fatto di relazioni sociali già esistenti e già strutturato in un certo modo. Ogni individuo, per tutta la vita, è inserito in un mondo sociale in cui deve imparare a muoversi e con cui deve continuamente rapportarsi. Tale contesto sociale è fatto di regole, usanze e consuetudini, e ogni persona deve imparare a conoscere e apprendere tutto ciò per poter interagire con gli altri. La società non è una realtà semplice e omogenea, ma un insieme variegato e complesso di norme, ruoli e aspettative sociali, di posizioni differenziate e il più delle volte strutturate in maniera gerarchica. L’inserimento di un individuo non è un fatto semplice.

PEDAGOGIA: ARTE DELL'EDUCAZIONE SECONDO KANT

Kant definisce la pedagogia come ‘arte dell’educazione’ e, si tratta di un apprendimento non meccanico, ma ragionato e consapevole, in modo che l’uomo possa raggiungere i propri fini, cercando di non distruggere quanto è stato costruito dalla generazione precedente. Secondo Kant la Pedagogia si basa sull’educazione dei bambini secondo uno stato futuro, in modo da renderlo migliore rispetto all’attuale, con un conseguente miglioramento dell’umanità. A tale scopo è importante non distruggere quanto è stato costruito dalla generazione precedente; la Pedagogia assume un carattere mondiale.

PEDAGOGIA: OPERA PEDAGOGICA DI KANT

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Kant, nel 1803, con l’aiuto di uno studente, Friedrich Theodor Ring, pubblica La Pedagogia. È possibile suddividere l’opera in: - Introduzione: dedicata ai problemi di Pedagogia Generale; - L’educazione fisica o naturale: comprende la dimensione fisica ma anche quella intellettuale; - L’educazione pratica: riferita all’abilità e alla moralità. Nell’introduzione, Kant afferma come l’uomo abbia bisogno di educazione. Cura, cultura e disciplina rendono l’essere umano un uomo educato. Al contrario, gli animali non hanno bisogno di questi passaggi, poiché necessitano solamente del nutrimento iniziale per crescere. L’uomo rispetto agli animali non ha istinto, per cui ha bisgono dell’aiuto altrui per formarsi. La disciplina è necessaria all’uomo per capire quali sono i pericoli e per evitare inclinazioni animali, la disciplina, però, toglie all’uomo il suo essere selvatico, dunque l’uomo è sottomesso alle leggi dell’umanità. L’essere umano è diverso dall’animale perché l’uomo ap

PEDAGOGIA: IMMANUEL KANT, LA VITA

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Immanuel Kant è stato un filosofo tedesco. È considerato uno dei più importanti filosofi del pensiero occidentale. Fu il più significativo esponente dell'Illuminismo tedesco, anticipatore degli elementi basilari della filosofia idealistica e di gran parte di quella successiva. Kant concepì la propria filosofia come una rivoluzione filosofica, volta a superare il dogmatismo metafisico del pensiero precedente e ad assumere i caratteri di una ricerca critica sulle condizioni del conoscere. Benché gli elementi propri dell'idealismo trascendentale kantiano siano stati nel tempo oggetto di notevoli critiche, soprattutto di natura logica e nonostante che, in particolare, uno dei pilastri della sua filosofia critica, vale a dire l'idealismo dei concetti di spazio e tempo, sia stato rigettato dalla fisica contemporanea (Einstein), Kant rimane una chiave fondamentale per la comprensione della filosofia moderna, di cui è universalmente considerato una delle figure fondanti, che apr

PSICOLOGIA: L'IMMEDESIMAZIONE TOTALE NEI RIOLI

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I risultati dell’esperimento sono imprevedibili e drammatici. Già al secondo giorno i prigionieri si ribellano barricandosi in cella; le guardie puniscono i prigionieri inizialmente obbligandoli a fare una serie di flessioni, successivamente vietando loro l’uso dei bagni, riducendo la dieta, umiliandoli. Al quinto giorno l’esperimento viene sospeso perché gli effetti sui prigionieri cominciano essere pesanti: il comportamento dei carcerati e docile e passivo, ma il rapporto con la realtà comincia a essere compromesso. I soggetti, si sono talmente immersi nel ruolo che devono svolgere da trasformare la prigione finta in prigione vera, assumendo integralmente le regole e i valori dell’istituzione.

PSICOLOGIA: LA FINTA PRIGIONE

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Un altro esperimento famoso è quello di Philip Zimbardo sulla prigione simultata: lo psicologo dimostra che nel carcere i comportamenti violenti e brutali dei prigionieri e delle guardie non sono l’effetto di caratteristiche personali disfunzionali, ma dipendono in larga misura dalle peculiarità del contesto. È la situazione in cui i soggetti sono inseriti a influenzare il loro comportamento. Zimbardo effettua la ricerca nel 1971. Attraverso un annuncio su un giornale recluta 24 maschi, scelti tra persone equilibrate, in buone condizioni psicofisiche e prive di precedenti penali, Spiegando loro che, per un compenso di 15 $ al giorno, dovranno interpretare la parte di guardie o di carcerati per la durata dell’esperimento. Ai prigionieri vengono assegnate divise con un numero, alle guardie uniformi, manganello, manette e fischietto.

PSICOLOGIA: I FATTORI DELL'OBBEDIENZA ALL'AUTORITA'

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Milgram sottolinea come nel suo esperimento i soggetti abbiano ben chiaro quale sia il comportamento ‘giusto’, ma non si comportino secondo i loro valori poiché altri fattori determinano la condotta dell’individuo. Tra questi vi sono, innanzitutto: -la buona educazione; -l’impegno a mantenere la promessa di collaborar e con lo sperimentatore’ -la vergogna di tirarsi indietro. Il soggetto mette in atto una serie di meccanismi di adattamento per affrontare il conflitto tra la spinta all’obbedienza e quella alla ribellione. Per esempio si concentra sugli aspetti tecnici della sua attività, cercando di svolgere al meglio il compito che gli è stato affidato, distogliendo l’attenzione dalle conseguenze finali le sue azioni. I soggetti tendono a delegare ad altri la responsabilità delle loro azioni, attribuendola all’autorità. Un altro elemento da evidenziare è che all’esperimento vengono attribuite qualità impersonali, indipendenti cioè dalle intenzioni umane: quando lo sperimentato

PSICOLOGIA: LA MANCATA RIBELLIONE E LA SOTTOMISSIONE

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Milgram vuole vedere fino a che punto i soggetti vanno avanti con l’esperimento e quando si ribellano alle indicazioni dell’autorità. Ma i risultati sono sorprendenti: circa il 65% dei soggetti porta a termine l’esperimento, nonostante in molti casi si manifestino perplessità, dubbi, reticenze che comunque l’autorità cerca di sdrammatizzare. Le conclusioni di Milgram sono che gente ‘normale’, che si occupa soltanto del suo lavoro e che non è motivata da nessuna particolare aggressività, può da un momento all’altro, rendersi complice di un processo di distruzione.

PSICOLOGIA: L'ESPERIMENTO SULL'OBBEDIENZA ALL'AUTORITA'

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Stanley Milgram avvia i suoi esperimenti sull’obbedienza dell’autorità, convinto che si possano aiutare a comprendere i meccanismi psicologici sottesi al comportamento dei criminali nazisti. Milgram ha mostrato che una persona normale, sana e ben adattata socialmente può arrivare a commettere azioni crudeli sulla spinta dell’influenza del contesto sociale. ‘L’obbedienza è uno degli elementi fondamentali della struttura della vita sociale’: così Milgram inizia il suo testo obbedienza all’autorità, il quale racconta gli esiti dei suoi esperimenti. Lo studio è realizzato presso l’Università di Yale su più di mille soggetti. Attraverso un annuncio su un giornale, Milgram recluta volontari chiamati a partecipare a un esperimento sull’apprendimento. I volontari vengono mescolati, a loro insaputa, a dei collaboratori di Milgram. I partecipanti all’esperimento vengono divisi in insegnanti e allievi, facendo in modo che i volontari ricoprono il ruolo di insegnante e i collaboratori quello di al

PSICOLOGIA: IL RUOLO DI AUTOSTIMA E AUTOSUFFICENZA

Alcune interpretazioni dell’esperimento sottolineano che la tendenza a uniformarsi alle idee del gruppo è legata all’autostima e all’autoefficacia. Se si crede di poter eseguire adeguatamente un compito ci sarà portati a esprimere opinioni anche divergenti dal gruppo. Se invece si dubita delle proprie capacità e validità, ci si appoggerà agli altri. Tali spiegazioni vedono quindi la tendenza al conformismo come una risposta a bisogni psicologici di approvazione e di sicurezza, che portano il soggetto ad assecondare i comportamenti e idee del proprio gruppo di appartenenza.

PSICOLOGIA: I FATTORI DELL'INFLUENZA SOCIALE

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Asch sostiene che il soggetto del suo esperimento si trova a fronteggiare un conflitto acuto fra l’evidenza percettiva e il consenso maggioritario, ovvero le informazioni provenienti dalla situazione sociale. In una condizione di questo tipo, egli dovrà definire il proprio giudizio, tenendo conto anche del gruppo con cui è in rapporto. Asch ha individuato alcuni fattori che incidono sul grado di conformità al gruppo: -la dimensione del gruppo: il massimo della conformità è quando il gruppo è composto da almeno tre persone -L’interazione futura: se il soggetto ritiene che i rapporti con il gruppo si intensificheranno in futuro, e gli si adeguerà; ma se pensa che i rapporti con il gruppo si esauriranno in quell’unica occasione la conformità sarà ridotta -L’ambiguità dello stimolo: se i giudizi sono ambigui, la tendenza a conformarsi aumenta; nella ricerca di Asch, i soggetti si conformavano nel 30% delle prove se lo stimolo era chiaro -l’attrazione verso il gruppo: se il sogge

PSICOLOGIA: IL PREVALERE DELL'OPINIONE DELLA MAGGIORANZA

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I risultati mostrarono che un terzo delle risposte fornite dei soggetti corrispondeva alle valutazioni della maggioranza, il 76% dei partecipanti almeno in uno dei teste si era adeguato ai giudizi del gruppo. Intervistati i partecipanti spiegarono il loro comportamento attribuendo alla paura di sbagliare, oppure al timore di apparire ridicoli le loro risposte. I risultati delle ricerche di Asch dimostrano fino a che punto le persone siano sensibili alle influenze sociali: esse possono essere portate a dubitare di ciò che vedono e percepiscono se altri vicino a loro sostengono una posizione diversa. La ricerca di Asch nasceva dall’esigenza di affermare in modo radicale la tesi della natura razionale dei fattori che spingono i soggetti di un gruppo a elaborare risposte convergenti tra loro, di fronte a un compito comune.

PSICOLOGIA: L'ESPERIMENTO SULLA TENDENZA AL CONFORMISMO

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Lo psicologo Solomon Asch compì esperimenti fondamentali sul conformismo, cioè sulla tendenza dell’essere umano a uniformarsi alle opinioni di un gruppo. Il suo intento era studiare quanto l’influenza sociale incidesse sul conformismo e capire se fenomeni come il conformismo e il consenso sociale fossero dettati da fattori razionali. Nel suo esperimento Asch lavorò su gruppi di otto studenti, si trattava di un esperimento sulla tendenza al conformismo: in ogni gruppo sette studenti erano collaborati di Asch, mentre l’ottavo era il soggetto sperimentale. I partecipanti avevano di fronte un pannello espositore sul quale venivano via via presentate tre linee di varia lunghezza. Gli studenti dovevano individuare quale delle tre line fosse uguale a una linea campione posta di fianco. Ogni soggetto era invitato a fare la sua valutazione a voce alta. Nei primi due confronti tutti i collaboratori erano stati istruiti a fornire la risposta esatta, ma i turni successivi dovevano dare una rispos

PSICOLOGIA: LA PSICOLOGIA SOCIALE

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La psicologia sociale ha indagato il fenomeno dell’influenza sociale, ovvero l’influenza che un gruppo di individui, una maggioranza o un’autorità riconosciuta come tale esercita nei confronti di un singolo soggetto. Molte ricerche ed esperimenti hanno cercato di analizzare i fenomeni della tendenza al conformismo, della sottomissione all’autorità, anche in situazioni che implicano il coinvolgimento in azioni malvagie.